Il procedimento pedagogico: dalla funzione di aggiustamento alla funzione di percezione passando per la verbalizzazione
Per lo psicomotricista neurofunzionale, l'obiettivo fondamentale dell'apprendimento è lo sviluppo funzionale e non l'acquisizione di un saper fare. Le situazioni di apprendimento in una prospettiva funzionale come la nostra, sono rappresentate da situazioni - problema. In questo contesto, l'allievo è il vero protagonista. Egli dovrà mettere in gioco le proprie risorse per poter dare una sua risposta. il procedimento pedagogico utilizzato segue sostanzialmente 3 passaggi.
scelta della situazione - problema ed atteggiamento dell'educatore
fase esplorativa
fase percettiva
ritorno alla fase di aggiustamento
Nella scelta della situazione - problema l'educatore deve essere in grado di adattare le proprie proposte tenendo conto delle esperienze passate degli allievi. Questa fase implica che l'educatore debba possedere una buona conoscenza degli allievi. Tuttavia, in caso contrario, situazioni - problema più semplici e facilmente adattabili posso essere utili all'educatore per poter effettuare una valutazione e un osservazione iniziale. In questa fase l'educatore deve rispondere a due imperativi: psicoaffettivo e operativo. A seconda dei casi dovrà assumere un atteggiamento di regolazione, di stimolazione o di rassicurazione. Deve comprendere quali sono le cause di insuccesso degli allievi per aiutarli a indirizzare i propri sforzi (accomodamento) e per migliorare la loro attenzione percettiva (assimilazione).
Dopo aver chiarito e fissato lo scopo da raggiungere, l'allievo entra nella fase esplorativa. In questa fase entra in gioco la funzione d'aggiustamento." Attraverso la sua esplorazione ed azione, il soggetto comprende la situazione nuova con la quale si confronta, ed apprende a trattare le informazioni corrispondenti" (J. Le Boulch - Movimento e sviluppo della persona). Inconsciamente alcune nuove informazioni si ricollegano al vissuto dell'allievo: "La struttura della nuova situazione sarà identificata con una situazione precedente alla quale corrisponde già una certa risposta motoria, che in tal modo potrà essere sperimentata" (J. Le Boulch).
Nel corso della fase esplorativa l'attenzione dell'allievo è indirizzata solamente allo scopo da raggiungere e le informazioni sensoriali non sono coscienti. Nella fase percettiva l'educatore ha un ruolo determinante nel permettere all'allievo di spostare l'attenzione verso i dati percettivi significativi, spaziali o temporali. L'educatore attraverso la verbalizzazione permette agli allievi di portare a livello corticale, e quindi di creare delle immagini mentali, le informazioni senso- percettive. Senza questo passaggio le informazioni rimangono a livello sotto corticale e quindi incoscienti. Gli imput che l'educatore invia ai propri allievi permettono di concentrare l'attenzione e di selezionare gli stimoli, in questo modo possiamo volgere la funzione di veglia selezionando determinate informazioni sensoriali. Cosi l'educatore può privilegiare le informazioni propriocettive in funzione di un arricchimento dello schema corporeo, oppure le informazioni spazio/temporali per lavorare sulla strutturazione dello spazio/tempo. "Quando si pone l'accento sull'attenzione percettiva, risulta un miglioramento della correzione degli errori tramite una valutazione più corretta dell'intervallo tra l'intenzione ed il risultato dell'azione. Lo sforzo percettivo in corso di aggiustamento può d'altra parte essere all'origine di nuove ipotesi sullo svolgimento del movimento nello spazio:
modificare un asse di spostamento;
valutare meglio il luogo favorevole all'azione;
modificare una traiettoria in un lancio di precisione;
Questo nuovo procedimento permette di ottenere quella riuscita che era stata loro negata nella fase di esplorazione" (J. Le Boulch - Movimento e sviluppo della persona).
L'analisi dei risultati ottenuti permette di aggiustare le consegne successive per permettere di consolidare insufficienze funzionali. Credo che il momento della verbalizzazione sia di fondamentale importanza all'interno di una seduta, individuale o di gruppo, di psicomotricità. Porgere delle domande permette agli allievi di interiorizzare la propria condotta e di creare nuove immagini mentali. Si può verbalizzare parlando, riproducendo graficamente ( il movimento, un ritmo, uno spostamento, un immagine del proprio corpo) o restando in silenzio.
Bibliografia Jean Le Boulch - Movimento e sviluppo della persona